Protezione solare: tutto quello che devi sapere

La protezione solare è un vero must have in una skincare routine. Infatti, la puoi considerare un po’ come la tua supereroina personale che ti difende dai raggi UV e di conseguenza previene:

  • le scottature solari
  • l’invecchiamento cutaneo precoce
  • brutte sorprese come il cancro alla pelle (o melanoma)

In questo articolo, rispondo a tutte le domande e dubbi che hai, appunto, sulla protezione solare, e come sempre se ne avessi altre lo spazio commenti è qui per te.

tutto quello che devi sapere sulla protezione solare

I raggi solari

Prima di spiegarti come funziona e come si sceglie una crema solare, devo farti conoscere i raggi solari e farti capire da quali dobbiamo proteggerci.

I raggi di cui si parla sono gli UV e si dividono in tre tipi:

  1. UVB: sono presenti prevalentemente in estate, responsabili dell’abbronzatura e della “classica” scottatura. Questi vengono assorbiti solo dallo strato più superficiale della pelle, l’epidermide.
  2. UVA: sono meno potenti ma sempre in agguato perchè sono presenti tutto l’anno, anche quando il cielo è nuvoloso. Oltrepassano i vetri, al contrario degli UVB e purtroppo penetrano più in profondità nella pelle arrivando al derma. Sono i maggiori responsabili delle tanto odiate rughe, anche prima del tempo.
  3. UVC: sono i più pericolosi ma fortunatamente vengono bloccati dallo strato di ozono. Quindi, non arrivano sulla nostra pelle.

Ultimamente gli esperti hanno studiato anche i danni provocati dalla luce blu e dai raggi infrarossi. Per questo motivo molte protezioni solari sono in grado di proteggere anche da queste radiazioni.

Protezione dai raggi UVB

Quando si parla di raggi UVB è fondamentale conoscere l’SPF, che sta per Sun Protection Factor, tradotto come “fattore di protezione solare“.

E’ quel numerino che trovi sulla confezione che va da 6 a 50+. In pratica, ci dice quanto quel solare è in grado di evitare la formazione della scottatura.

Immagine di Anastasia Kazakova su Freepik

Ora, dal punto di vista scientifico, si parla di dosi di radiazioni solari ricevute sulla pelle e non di tempo di esposizione. Per questo sia chiaro che l’SPF non è collegato al tempo di esposizione al sole.

Ti faccio un esempio pratico: applicare un SPF 15 non significa che ci vogliono 15 ore prima di scottarti, ma solo che dopo vari test si è visto che ci vogliono 15 volte in più, prima di scottarsi, rispetto a quando non lo si mette proprio.

L’SPF è importante ma ci sono moltissimi altri fattori da tenere in considerazione:

  1. se abbiamo applicato BENE la protezione solare e per – BENE – intendo la giusta quantità
  2. sudore, sfregamenti e evaporazione riducono l’efficacia della protezione solare perchè la tolgono dalla pelle
  3. la stagione, il luogo e l’ora del giorno sono importanti: il sole delle 8 di mattina è diverso da quello delle 12

Tieni conto che nessuna crema solare può schermare i raggi solari al 100%, ma sicuramente SPF più alti fanno passare meno raggi solari e quindi, di conseguenza, aumentano la protezione alle scottature.

Per semplificare il tutto, comunque, possiamo dividere i solari in 4 categorie:

  • protezione bassa (SPF 6 e 10)
  • protezione media (SPF 15, 20 e 25)
  • protezione alta (SPF 30 e 50)
  • protezione molto alta (SPF 50+)

NOTA

In Europa sono consentiti solo questi numeri per gli SPF. Se vai in America, per esempio, potresti trovare anche un SPF 45.

Protezione dai raggi UVA

L’SPF ci aiuta a capire quanto siamo protetti dai raggi UVB ma non dagli UVA, che sono i più dannosi per la pelle.

Non tengono conto della stagione, delle nuvole e nemmeno dei vetri, penetrano più in profondità e nemmeno ce ne accorgiamo. Sono i colpevoli numero uno del fotoinvecchiamento e aumentano il rischio di tumore della pelle.

Perciò, è importante scegliere una protezione solare che oltre all’SPF indichi sulla confezione un cerchietto con la scritta UVA all’interno: è il simbolo che ci dice che nel prodotto è stata misurata anche la capacità di protezione verso i raggi UVA.

spiegazione grafica protezione solare

NOTA

In Giappone, la scritta UVA cerchiata viene sostituita con il sistema PA, che indica la protezione dai raggi UVA.

Anche qui si hanno delle categorie:
– PA+: protezione bassa
– PA++: protezione moderata
– PA+++: protezione alta
– PA++++: protezione molto alta

Questo sistema è collegato alla scala PPD (Persistent Pigment Darkening) che ci dice quanto tempo impiega la pelle a pigmentarsi: un valore più alto significa maggiore protezione.

Come funziona la protezione solare

La protezione solare funziona grazie ai filtri solari contenuti al suo interno. Ce ne sono di due tipi:

  • organici, chiamati anche filtri chimici
  • inorganici, chiamati anche schermi fisici

Per semplicità possiamo dire che i filtri solari assorbono, riflettono e/o diffondono i raggi UV.

Ecco alcune differenze:

FILTRI ORGANICI O CHIMICI FILTRI INORGANICI O FISICI
– Contengono carbonio – Non contengono carbonio
– Non lasciano la patina bianca sulla pelle – Lasciano la patina bianca sulla pelle (soprattutto quando si esce dall’acqua)
– Garantiscono una maggiore protezione verso i raggi UVA – Le formule sono più ricche e pesanti, rischiando di occludere i pori
– Difficilmente vengono portati via con lo sfregamento della pelle, quindi rimangono più tempo
– Possono creare allergie e irritazioni con maggiore facilità

In commercio, ci sono solari che contengono solo filtri organici o solo filtri inorganici, ma anche quelli che contengono un mix, che potrebbe essere la scelta migliore. Ovvio che poi tutto varia in base alle esigenze specifiche della persona e alle situazioni in cui si trova.

Come scegliere la protezione solare

Ci sono alcune cose che possono aiutarci a scegliere la protezione solare più adatta:

FOTOTIPO

Sapere il proprio fototipo è importante perchè ci dice come reagisce la nostra pelle al sole. Alla base di tutto c’è la melanina, responsabile del colore di pelle, capelli e occhi.

faccia con diverse caratteristiche e colori di pelle
Immagine di Freepik

Esistono 6 fototipi:

  • Fototipo I – pelle pallida con lentiggini, capelli biondi o rossi, occhi chiari. Non si abbronza e la scottatura, praticamente, è garantita.
  • Fototipo II – pelle e occhi chiari, capelli biondi o castano-chiari. Si scotta facilmente e abbronza con difficoltà.
  • Fototipo III – pelle leggermente più scura, capelli castani e occhi sia chiari che scuri. Si abbronza ma deve fare attenzione alle prime esposizioni per evitare scottature.
  • Fototipo IV – pelle olivastra, capelli castani o neri, occhi scuri. Si abbronza facilmente e solo nei primissimi giorni potrebbe scottarsi.
  • Fototipo V – pelle olivastra, capelli neri, occhi scuri. Si abbronza facilmente e si scotta raramente.
  • Fototipo VI – pelle nera, capelli neri e molto crespi. La pelle ha già di per se una buona capacità protettiva.

Va da sé che un fototipo più alto ha meno probabilità di scottarsi, ma non è un metodo infallibile.

Infatti, sarebbe meglio considerare solo il fenotipo, che si basa solo sul colore della pelle e non su quello di occhi e capelli che possono trarre in inganno.

TIPOLOGIA E TEXTURE DELLA PROTEZIONE SOLARE

Ogni tipo di pelle ha bisogno di specifiche formulazioni e texture per sentirsi a proprio agio.

Si può scegliere tra creme, oli, stick, lozioni, spray, eccetera. L’importante è scegliere qualcosa che usiamo con costanza e che offra una protezione ad ampio spettro (protezione sia UVB che UVA).

protezioni solari
Foto di Beate da Pixabay

Ad esempio, se hai la pelle secca, preferirai formule più ricche. Al contrario, se la tua pelle è grassa, saranno più adatte texture leggere che si assorbono rapidamente.

Inoltre, esistono anche protezioni solari water resistant, utili al mare, in piscina o quando si fa sport. Anche se non sono miracolose, rimangono sulla pelle più a lungo, rendendole una scelta valida in certe situazioni.

UV INDEX

E’ un valore che va da 1 a 11+ e che indica quanti raggi UV arrivano sulla superficie terrestre in una certa area, tenendo conto dell’ora e del periodo dell’anno.

Puoi trovarlo sul tuo telefono nella sezione meteo o in app dedicate. In pratica, se l’indice è 1 o 2 nel luogo in cui ti trovi, l’Organizzazione Mondiale della Sanità dice che non è necessaria la protezione solare.

L’UV Index, però, ha delle limitazioni, dato che non prende in considerazione il fatto che in prossimità di acqua, neve, sabbia, cemento, i raggi solari riflettono praticamente il doppio, aumentando i rischi.

La Skin Cancer Foundation, infatti, sostiene che la regola sull’UV Index data dall’Organizzazione Mondiale della Sanità andrebbe rivista, dicendo che tutti dovrebbero usare la protezione solare durante il giorno tutto l’anno, indipendentemente dal tipo di pelle o dalle previsioni UV del giorno.

L’utilità principale dell’UV Index, sostengono, è capire quando si dovrebbe evitare assolutamente l’esposizione al sole. Collegandomi a questo discorso, ti dico che sarebbe meglio evitare di esporsi al sole tra le 11 e le 16.

Consigli d’uso sulla protezione solare

Per ottenere la protezione corretta dobbiamo applicare la giusta quantità e riapplicare frequentemente.

Gli esperti ci dicono che la giusta quantità è pari a 2 mg per cm2 di pelle. Parlandoti di skincare, per viso e collo sono circa 1,5-2 g.

Considera che la maggior parte delle persone non applica mai questa quantità e questo ovviamente diminuisce la protezione. Per questo è consigliata la ri-applicazione di frequente, almeno ogni 2 ore, proprio per “risolvere” in parte questo problema.

Dato che non possiamo misurare con la bilancia la quantità di crema da applicare, per praticità si usa la “regola delle due dita“, ovvero si stende una “strisciata” di prodotto sia lungo il dito indice sia lungo il dito medio, in modo da ottenere all’incirca la giusta quantità da applicare.

Tra l’altro sarebbe sempre meglio applicare la protezione solare circa 15-20 minuti prima di esporsi, solo per il fatto che abbia il tempo per “fissarsi” alla pelle e resistere un pochino di più.

Per quanto riguarda gli ambienti chiusi, potresti aver bisogno della protezione solare solo se tu stessi per molto tempo vicino a una finestra, dato che come abbiamo visto i vetri non filtrano i raggi UVA. Ovvio che se stai in casa o comunque in un ambiente chiuso e non stai davanti a dei vetri non serve.

NOTA

Evita di lasciare i solari sotto il sole o in ambienti eccessivamente caldi perchè il calore riduce l’effetto dei filtri, e di conseguenza, la protezione.

FAQ

Conclusioni

Bene, siamo arrivate alla fine di questa guida sulla protezione solare. Abbiamo capito che non è solo il miglior antirughe, ma che è davvero uno strumento importantissimo per prevenire problemi ancora più gravi come il cancro alla pelle.

Ricapitolando:

  • usa la protezione solare nel modo corretto: applica la giusta quantità e ripeti l’applicazione di frequente (ogni 2 ore)
  • usa creme solari ad ampio spretto, che proteggono sia da UVB che da UVA
  • usa la protezione solare dalla forma e dalla texture giusta per fartela amare e non odiare, altrimenti non sarai costante
  • usa almeno un SPF 30: consiglio universale dato dagli esperti
  • usa anche altri strumenti di protezione: cappelli, occhiali da sole, vestiti e, se puoi, stai all’ombra, tra le 11.00 e le 16.00

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LE MIE FONTI

💖 D. Reinau, U. Osterwalder, E. Stockfleth, C. Surber, The meaning and implication of sun protection factor, British Journal of Dermatology, Volume 173, Issue 5, 1 November 2015, Page 1345, https://doi.org/10.1111/bjd.14015

💖 https://www.skincancer.org/blog/ask-the-expert-does-a-high-spf-protect-my-skin-better/

💖 Franchini, M. (2022). Skincare verità e falsi miti. Milano: Red!.

💖 Celleno, L. (2008). Dermatologia cosmetologica. Milano: Tecniche Nuove.

💖 Borellini, U. (2022). Manuale di cosmetologia. Milano: Edra.

💖 Osterwalder, U., & Surber, C. (2022). Charakterisierung von Sonnenschutzleistung: Quo vadis? [Characterization of sun protection performance: Quo vadis?]. Der Hautarzt; Zeitschrift fur Dermatologie, Venerologie, und verwandte Gebiete73(4), 276–282. https://doi.org/10.1007/s00105-022-04958-x

💖 Guan, L. L., Lim, H. W., & Mohammad, T. F. (2021). Sunscreens and Photoaging: A Review of Current Literature. American journal of clinical dermatology22(6), 819–828. https://doi.org/10.1007/s40257-021-00632-5

💖 https://www.skincancer.org/skin-cancer-prevention/sun-protection/

💖 https://www.aad.org/public/everyday-care/sun-protection/shade-clothing-sunscreen/cold-weather

💖 https://www.aad.org/media/stats-sunscreen

💖 https://www.aad.org/public/everyday-care/sun-protection/shade-clothing-sunscreen/common-sunscreen-mistakes

💖 https://www.skincancer.org/it/blog/the-uv-index-know-your-risk/

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