Cose che il mondo del beauty ritiene normali, ma non lo sono

Il mondo del beauty, oggi, è un mix di ostentazione, ricerca disperata della perfezione, gara a chi è più bravo e fenomeni “da brividi”, come il Sephora Kids. E il bello è che tutto quanto viene considerato… normale.

È scontato avere una skincare routine infinita, un cassetto pieno di prodotti, vedere ovunque pelli senza difetti e ricorrere prima o poi a trattamenti estetici come se fossero tappe obbligatorie. È persino diventato abituale che bambine di 8-10 anni si comportano come piccole donne, mostrando la loro routine sui social e sfoggiando i loro make-up.

E anche se lungi da me criticare le scelte altrui, e in sé il concetto di normalità – per quanto astratto – te lo devo dire: queste cose non sono poi così tanto cool. Sicuramente ci stanno allontanando dal concetto di bellezza autentica, quella più profonda.

Così nasce questa mia riflessione a voce alta: il beauty può (e dovrebbe) essere molto più semplice e realistico di come ce lo vogliono far sembrare oggi.

Arriva fino alla fine e lasciami anche la tua, di riflessione. Ti leggo con piacere.

Se non ci conosciamo, piacere, io sono Martina

Blogger dal 2020, senza filtri, amante delle cose semplici, con il sogno di rendere il mondo della bellezza più vero e meno patinato.

Semplifico skincare e make-up con consigli chiari e prodotti accessibili, perché credo che prendersi cura di sé debba essere un atto di gentilezza, non una fonte di stress.

Se questo mio approccio risuona con te, rimaniamo connesse tramite la Pinkletter, la mia newsletter. Anche lì, parliamo di cura semplice e realistica – vera.

Ok, mi voglio unire a questo spazio 🫶🏻

La continua ricerca della perfezione

Nonostante si sia decantata a gran voce la skin positivity, ovvero l’accettazione della propria pelle, vera e senza filtri – così com’è – ovunque continuiamo a vedere pelli lisce, senza pori, senza macchie, senza rughe. Perfette, o meglio, filtrate. Soprattutto in televisione o sui social perché è più facile.

Nella vita vera, invece, è più facile vedere pelli vere. Ma comunque, in qualche modo, continuiamo a sforzarci per sembrare impeccabili. Mi viene in mente il commento di una ragazza sotto a un mio video: “Riguardo a uscire senza trucco, vorrei evitare che qualcuno si prenda uno spavento”.

Questa frase dice tanto: quanto poco ci sentiamo libere, quanto ci spremiamo per apparire ordinate e accettabili… spesso più per gli altri che per noi stesse.

Per non parlare del fatto che ogni giorno ci propongono l’ennesimo prodotto miracoloso che “ti leva dieci anni” o la routine in cinque step per avere la pelle perfetta.

Ma perfetta per chi?

È un cane che si morde la coda: ti senti sbagliata, inadeguata, sempre un passo indietro.

Ma davvero questa pelle “da copertina” è un valore? 👉🏻 Leggi questo

pelle "da copertina"

Avere mille prodotti è figo

Scrollando i social o guardando le pubblicità, quante volte ti sei sentita in difetto perché non avevi il nuovo siero in trend, l’ennesima crema, o il device del momento?

Nel beauty di oggi sembra che accumulare prodotti sia la regola. E questa pressione arriva anche dai beauty creator – e lo dico mettendomi dentro anch’io.

Ma lasciatemi dire che anche se è il nostro lavoro non è normale.

Non è normale far vedere che quasi ogni giorno usciamo da Sephora con un bottino di 200€, né correre a comprare qualsiasi novità “per provarla per voi”.

Consumismo beauty non è normale

Quindi ho deciso che questa non è la mia etica.

Certo, potrei decidere di acquistare tanti prodotti per recensirli più velocemente, ma finirei per accumularne così tanti e non finirli, per poi doverli buttare perché scaduti. E anche se dovessi ricevere i prodotti come regalo da parte dell’aziende, farei comunque una cernita.

Perché purtroppo il consumismo beauty non risparmia nessuno, nemmeno chi ci lavora dentro.

Se vuoi, leggi questo 👉🏻 Non è normale comprare cosmetici su cosmetici (nemmeno se è il tuo lavoro)

Trattamenti estetici come tappe obbligatorie

filler labbra

Botox, filler, ritocchini vari. Ognuno decide per sé, ma il problema nasce quando diventano l’unica strada percorribile, quando ci sentiamo “indietro” se non li facciamo.

Sui social vediamo reel di “prima e dopo”, in tv programmi dedicati: tutto contribuisce a renderli quasi una regola. È così che ci sembra normale riempire le labbra sottili, o cancellare le rughe a 60 anni. E chi non lo fa viene vista come “strana”.

Ma se cambiassimo prospettiva? Se fosse normale invecchiare? Se fosse normale accettare le proprie labbra?

Forse non sarebbe così strano fermarsi, respirare, e lasciare che le cose siano così come sono.

Fare la skincare a 8 anni

Il fenomeno del Sephora Kids, come ti raccontavo all’inizio di questo articolo, mostra bambine di 8-10-12 anni già immerse in routine da adulte.

Vediamo video in cui queste bambine, spesso accompagnate dalle mamme, fanno vedere le loro routine, escono dai negozi con il bottino o che si truccano.

Un tempo era normale pasticciare in casa con i trucchi della mamma; era un gioco. Ma capiamo bene che, invece, questo non è un gioco.

Esporre queste ragazzine, farle diventare virali sui social, farli credere che l’estetica e l’apparenza sono le uniche cose che contano già a quell’età. Per non parlare dei rischi per le loro pelli più delicate, che non hanno bisogno di attivi adatti a pelli adulte.

Ogni tanto, chiediamoci: è davvero questo, quello che vogliamo per le nuove generazioni?

Sephora Kids - fenomeno beauty non normale

La skincare coreana come “must”

La skincare coreana più che una pratica è un rituale. È composta da ben 10 step, basati sulla stratificazione dei prodotti. Prima si applicano i prodotti più leggeri e acquosi, per finire con quelli più densi come le creme.

Tutti sono letteralmente impazziti per questo tipo di skincare e i prodotti coreani, ovviamente. Tutti ne parlano, tutti ti dicono che è la svolta per la tua pelle.

Tutto bello, finché non diventa l’ennesima moda.

Intanto, la skincare coreana fa parte di una cultura totalmente diversa dalla nostra occidentale. Inoltre, non è la manna dal cielo per tutte le pelli.

Quindi no, non deve essere ritenuto normale fare una skincare coreana da 10 step perché è efficace.

Va bene se la fai con piacere, se ti piace, se risuona con te e le tue abitudine. Solo in quel caso “è normale”.

ragazza coreana che fa skincare coreana

I prodotti low-cost non valgono

Il pregiudizio del “se costa poca, non è valido” è ancora duro a morire.

Ed è valido un pò per tutti gli ambiti. A volte può essere anche vero, ma ti posso assicurare che nel caso dei cosmetici c’è un mondo dietro al costo. Packaging, formulazioni, pubblicità sono solo alcuni fattori che influiscono sul prezzo finale di un cosmetico (qui, ti spiego meglio).

Quindi per farla semplice: una crema contenuta in un barattolino di plastica bianco non significa che valga meno di una contenuta in un barattolo di vetro di lusso.

La vera normalità è scegliere ciò che funziona per te e per il tuo budget, senza sensi di colpa, perché non esistono cosmetici buoni o cattivi, migliori o peggiori.

Io, ad esempio, ho scelto consapevolmente di usare e parlare – quindi basare tutto il mio progetto – su un tipo di bellezza accessibile. Per questo parlo esclusivamente di prodotti che non svuotano il portafoglio – e ci credo veramente.

Puoi leggere le mie recensioni direttamente da qui.

barattolini di crema

Essere sempre “al top”

Ogni giorno ci ripetono che dobbiamo prenderci cura di noi e che soprattuto dobbiamo essere costanti.

La costanza. Sì, quella di cui tutti parliamo.

La costanza serve; serve per qualsiasi cosa. Serve nell’allenamento, serve nell’alimentazione, serve anche nella skincare.

Se vogliono migliorare la nostra pelle, serve essere costanti nella cura e nell’applicazione dei prodotti. È così.

Non puoi pensare di avere dei risultati visibili se fai la skincare solo quando ti ricordi.

È tutto vero. MA. A volte essere costanti è così difficile. Lo è.

A volte, il pensiero di stare lì a lavarsi la faccia, applicare una crema, può pesarci.

E, rullo di tamburi, è normale.

Non sei strana, non sei pigra, non ti stai trascurando.

Sei semplicemente umana.

E, altro rullo di tamburi: anche se ti prendi cura della tua pelle, in modo costante, lei non potrà essere ciò che non è.

Se tende a lucidarsi, si luciderà.

Se tende a seccarsi, si seccherà.

Quindi, non ti sto dicendo che non devi essere costante, determinata, certo che no. Ti sto dicendo che la costanza è importante, non ossessionarsi – però – lo è ancora di più. Perché non succede nulla se una sera non ti strucchi.

Quello che andrebbe normalizzato è che ci sono giornate no e momenti in cui si salta. E va bene così.

La skincare è sempre selfcare

La selfcare, tradotto in cura di sé, si riferisce a un insieme di pratiche che una persona mette in atto per il proprio benessere. E per quanto prendersi cura del proprio corpo, e quindi anche della propria pelle sia importante, a volte può essere un peso.

La cura di sé è tante cose. Può essere dormire, cucinare, fare sport, ma anche leggere un libro, ascoltare della musica.

ragazza che legge un libro

Quindi no, tante persone non vedono la skincare come cura. Anzi, spesso è solo “l’ennesima cosa da fare”. Ed è ok.

Accettiamo che ognuno viva il suo momento di cura nei migliori dei modi, smettiamola di imporre e bombardare le persone con tutti quei “devi”, con il risultato di farle sentire sempre inadeguate se non fanno come dovrebbero.

Il make-up è sempre un piacere

ragazza che si sta truccando

Nel 90% dei casi usiamo il trucco per necessità, non come coccola. Sentiamo il bisogno di coprire, trasformare, migliorare – come nel caso della ragazza “per non spaventare nessuno”.

Quindi no, direi che non è sempre un piacere. Anzi, a volte ci pesa perché ogni volta ci ricorda che lo usiamo per nascondere delle cicatrici, dei difetti che non vogliamo che fossero lì.

Dunque, più che provare i trend dell’ultimo momento, potremmo iniziare a usarlo per esprimere chi siamo, come vogliamo, e spesso decidere anche che non fa per noi, ma è semplicemente una cosa bellissima da vedere sugli altri.

Una bellezza più umana

Ormai tutto è performance. Ma non sarebbe bello tornare a scegliere ciò che ci fa stare bene, senza pressioni?

Non sarebbe liberatorio tornare ad avere la pelle che abbiamo, i prodotti che ci servono e il tempo che davvero possiamo dedicarci, senza ascoltare tutte queste regole soffocanti che ci vengono imposte?

Perché forse la vera normalità non è quella che ci mostrano, ma quella che scegliamo ogni giorno: una bellezza imperfetta, più umana e più nostra.

E tu, cosa ne pensi? Cos’è per te la normalità oggi? Ti leggo con piacere.

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