
Ci siamo abituate, o forse, sarebbe meglio dire che ormai ci hanno convinte a pensare che comprare tutti quei cosmetici sia normale, quasi necessario. Che sia per prenderci cura di noi, per stare al passo, per sentirci parte di qualcosa.
Ma veramente abbiamo bisogno di tutti questi prodotti, ogni santo giorno?
Dimmi la verità: quante volte ti senti sopraffatta dal mondo beauty e soprattutto da tutti i cosmetici che ti vengono proposti ogni giorno?
O magari ti senti semplicemente in colpa; creme, tonici, sieri, fondotinta, primer, correttori, palette, mascara, balsami labbra… comprati, e poi alcuni ancora chiusi, altri usati una sola volta.
Il problema (il più delle volte) non sei tu, ma è il sistema che ci ha convinte che più è meglio.
Benvenuta, io sono Martina

Beauty blogger e content creator, con il sogno di rendere il mondo beauty più vero e meno patinato.
Semplifico skincare e make-up con consigli chiari e prodotti accessibili, perché credo che prendersi cura di sé debba essere un atto di gentilezza, non una fonte di stress.
Se anche tu ti senti fuori posto nel beauty di oggi, sei nel posto giusto: qui la bellezza ricomincia da te.
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Comprare tanti cosmetici ci fa sentire meglio… o solo più inadeguate?
Il concetto di normalità è sicuramente astratto, ma è certo che stiamo vivendo un fenomeno di beauty consumismo, che ci spinge ad accumulare prodotti skincare, e non solo, come se ognuno fosse la soluzione definitiva.
C’è una nuova crema? Si compra. Un nuovo trend TikTok? Si replica. Un influencer ha detto che è miracoloso? Si aggiunge al carrello.
L’accumulo di cosmetici ci sembra normale, quasi inevitabile.
Ma cosa succede quando ci ritroviamo con tanti prodotti, ma la pelle (e la testa) ancora confusa?
Facendo delle ricerche su Google su questo argomento, mi sono imbattuta in più forum dove si chiedeva: “Come smettere di comprare troppa skincare?” o si raccontava “Accumulo compulsivo di trucchi e creme”. Tralasciando che questi comportamenti compulsivi sono nostra responsabilità, mi chiedo se è davvero solo colpa nostra o c’è anche un sistema là fuori che ci vuole sempre perfette, in pari, standard?

Quando il beauty smette di essere cura e diventa ansia
Questo continuo parlare di cura della pelle, di trucco, di “5 prodotti per avere una pelle perfetta”, ha contribuito a far diventare quella che una volta era una coccola, una fonte di stress.
- Se non fai una skincare coreana da 10 step non vai bene.
- Se non compri l’ultimo prodotto del momento sei fuori.
- Sei non hai la pelle liscia, senza rughe, “glassata” – praticamente senza espressioni – non ti prendi abbastanza cura di te.
E non sono solo io che lo dico, ma sono stati coniati dei termini a riguardo.
Io sono rimasta sbalordita.
Hai mai sentito parlare di skincare overload o dermorexia? Entrambi riguardano l’uso eccessivo di prodotti, un’ossessione per l’aspetto della pelle, la paura che qualcosa non vada bene, che ci sia sempre un miglioramento da inseguire.
Una pressione costante a fare tutto, e farlo bene. Ma alla fine, ci lascia solo più ansia, più insicurezza… e la pelle peggiora pure.
Usare troppi cosmetici e in maniera quasi compulsiva non è mai una buona idea; il rischio di irritare e danneggiare la pelle è dietro l’angolo.

Il costo invisibile della bellezza
Dietro ogni prodotto c’è una storia.
Ogni cosmetico che compriamo ha un costo che va oltre il prezzo sull’etichetta.
- C’è il packaging, spesso in plastica non riciclabile.
- C’è il tempo che spendiamo a capire se usarlo, come usarlo, o se sia davvero adatto a noi.
- C’è lo spazio fisico che occupa nei cassetti.
- C’è lo spazio emotivo che prende, a volte, nei nostri sensi di colpa (“perché l’ho comprato se non mi serve?”).
E poi, ci sono tutti quei prodotti dimenticati, scaduti, aperti e mai finiti.
ll problema, spesso, non è solo lo spreco di soldi, ma di energie e anche aspettative.
Lo spreco dei cosmetici è un tema di cui si parla poco, ma che viviamo quasi tutte.
Il ruolo (ingombrante) dei social e dei famigerati haul
I social hanno trasformato il mondo della bellezza in un reality; io lo chiamo beauty show.
Ogni giorno vediamo haul – come li chiamano quelle brave – da centinaia di euro, prodotti spacchettati e testati in tempo reale, anche se, spesso, sono regali delle aziende.
Te lo giustificano dicendo: “È il mio lavoro”.
E in piccolissima parte ci può anche stare, ma care colleghe beauty creator, lasciatemi dire che anche se è il nostro lavoro non è normale.
Non è normale far vedere che quasi ogni giorno usciamo da Sephora con un bottino di 200€.
Non è normale fare questi haul in continuazione.
Non è normale correre a comprare qualsiasi nuova uscita perché “lo dovevo provare per voi”.
Io sono una beauty blogger da 5 anni. Mi piace scoprire, provare, raccontare nuovi prodotti, ma non ammetto l’accumulo compulsivo. Il consumismo beauty non risparmia nessuno, nemmeno chi ci lavora dentro.
E questo continuo proporre – spesso ostentare – fa sentire “i comuni mortali” semplicemente sbagliati. E anche qui, non sono io a dirlo, ma i commenti sotto i reel di Instagram e i messaggi privati delle mie follower, ad esempio.

Un beauty più vero: da dove possiamo ricominciare?
Io sogno davvero un beauty più vero e meno patinato. Motivo per il quale esiste questo blog.
Un beauty che parla di noi, e non solo di prodotti. Un beauty più umano e accogliente, che non ti faccia sentire perennemente pressata e sbagliata.
Proviamo a ritrovare una skincare più sostenibile, che non riguarda solo i packaging eco, ma piuttosto una routine più leggera, più ragionata, più gentile, verso l’ambiente, ma anche verso di noi.
Una skincare essenziale, semplice, base, non vuol dire meno efficace. Una skincare da tre step non significa che non funzioni. Anche perché spesso tre prodotti giusti possono fare più di dieci usati male.
Questo vuol dire che non si possono fare skincare più complicate?
Certo che no. Anch’io, mi diverto con skincare più elaborate ogni tanto. Non c’è niente di male, anzi. Ma è giusto farlo con consapevolezza, ascoltando la propria pelle e le proprie esigenze.
E lo stesso vale per il make-up. Non può essere fatto solo di regole.
È giusto usarlo per piccoli accorgimenti, se è quello che vogliamo, ma non può essere solo un qualcosa che usiamo per omologarci a certi standard. Il make-up è una forma d’arte, e come tale è giusto sperimentare, provare, sbagliare.
Prendersi cura di sé è un gesto gentile, non una performance. E per farlo davvero, dobbiamo tornare a scegliere solo ciò che ci serve davvero.
Riprendi il tuo spazio, il tuo tempo… e la tua bellezza vera.
E tu, cosa ne pensi del mondo beauty oggi? Come ti fa sentire? Ti aspetto qui sotto nei commenti 👇🏻
Il mio algoritmo è un continuo ricordarmi cosa accade alla mia pelle dopo i 40 anni… credo che la fronte liscia stia ai 43 anni (cioè i miei) come la taglia 40 stava ai miei 18 anni. Se non hai la pelle liscia, sei trascurata. Non dipende solo dal mondo del beauty ma da come esso è entrato nelle nostre vite: molte persone, donne in particolare, raccontano del loro “apparire più giovani” come un merito. Invece non passa mai che invecchiare lentamente è genetica e invecchiare bene è un privilegio. Grazie per questo articolo.
Grazie di cuore per avermi lasciato il tuo pensiero Sabrina!
Sono pienamente d’accordo con il tuo punto di vista. Ed è vero che invecchiare bene è un privilegio. La pelle è il nostro specchio, e come tale racconta ciò che attraversiamo e viviamo.
Un bacio 💋